Uscire dall’isolamento territoriale, specie in tempi di crisi, grazie a una rete museale e sale espositive già presenti in palazzi storici e castelli nel territorio del Parco fluviale dell’Alcantara. È la strategia che si propone un recente protocollo d’intesa, deliberato dal comitato esecutivo del Parco fluviale dell’Alcantara, che verrà sottoscritto a breve tra l’ente Parco (che proprio stamane vedrà l’insediamento del nuovo presidente, l’on. Giuseppe Arena) e i Comuni di Randazzo, Francavilla di Sicilia e Castiglione di Sicilia. Un’offerta museale di elevata qualità, in grado di valorizzare e promuovere la valle dell’Alcantara, le tradizioni, i prodotti locali, di produrre e promuovere un ventaglio di eventi culturali (con la condivisione di alcuni servizi) in grado di aumentare la capacità di attrarre flussi turistici. Tra le realtà museali nella cittadina medioevale di Randazzo, ricordiamo, il museo di Scienze naturali, il Museo archeologico e il Museo dei pupi siciliani, quest’ultimo in attesa di una nuova collocazione. Un centro della valle dell’Alcantara, che suscita da tempo grande interesse tra gli studiosi e gli appassionati di storia per la presenza di un antica città greca, Francavilla di Sicilia, sede del Parco fluviale dell’Alcantara e membro del parco archeologico Naxos -Taormina, dove è in corso di realizzazione un Museo archeologico all’interno del prestigioso Palazzo Cagnone.
«L’Amministrazione comunale di Francavilla di Sicilia, guidata dal sindaco Vincenzo Pulizzi, ha avuto sempre a cuore la creazione di un prodotto turistico appetibile per i visitatori, che coinvolgesse le bellezze naturalistiche, architettoniche, storiche di Francavilla e del territorio circostante», ci dice Gianfranco D’Aprile, vice sindaco e assessore con delega alla Cultura e al Turismo. «Abbiamo sempre cercato di creare insieme ai Comuni viciniori una rete che desse un volto diverso al turismo e alle fruizione dei beni culturali nella nostra zona. Noi a breve a Francavilla inaugureremo grazie al Parco archeologico Naxos-Taormina, il museo archeologico interattivo ed esperienziale con reperti di origine greca del V-VI secolo a. C. all’interno di Palazzo Cagnone, che rappresenta l’inizio di un percorso che tra storia, natura e cultura, farà godere i turisti e i visitatori di una visione particolare, con gli scavi archeologici, i sentieri delle Gurne /Vulli dell’Alcantara, il sentiero del Castello e così via. Per quanto concerne la tratta ferroviaria Alcantara Randazzo, nostra intenzione – aggiunge – è quella di dare man forte al recupero della tratta turistica. In questo senso grande è il lavoro svolto dall’associazione Ferrovia Valle Alcantara. Come Comune saremo disponibili ad organizzare un tavolo tecnico con tutti gli organi preposti, per sbloccare definitivamente questa situazione e riuscire ad avere questa importante arteria di comunicazione turistica che può solo dare un contributo allo sviluppo del turismo nella nostra zona».
Tra i Comuni che hanno aderito alla rete museale non poteva mancare Castiglione di Sicilia, uno dei “Borghi più belli d’Italia”, già metà privilegiata nei percorsi turistici ed enogastronomici della valle dell’Alcantara. A Castiglione di Sicilia, nel cuore del centro storico è possibile visitare il Castello di Lauria, con le sue carceri da poco valorizzate e rese fruibili grazie all’aiuto dell’associazione locale Siciliantica; la Cuba Bizantina; l’arcipretura parrocchiale Santi Piero e Paolo ed il suo museo, compreso un centro espositivo in via Abate Coniglio che oggi ospita opere riguardanti la sicilianità. La Rete, costituita dai musei e dai palazzi storici, sarà coordinata da un Gruppo di coordinamento, composto dal presidente dell’Ente Parco o un suo delegato, e dai sindaci dei Comuni interessati. Tra le funzioni del Gruppo, le elaborazioni di progetti per ottenere finanziamenti pubblici o contributi a sostegno delle varie attività e iniziative, gestite in forma coordinata, compresa la promozione e la pubblicizzazione delle attività dei musei. Salvatore Zappulla Fonte “La Sicilia” del 22-06-2020