Questa volta il sole di agosto non ha tradito. Le nuvole che ieri, intorno alle 15, hanno fatto capolino dai monti, accompagnate dal fragore dei tuoni, sono rimaste lontano, e così verso le 17, con un’ora di ritardo rispetto al programma, la Vara ha lasciato le absidi della Basilica di Santa Maria fra gli applausi dei tanti turisti che, nonostante non fosse più Ferragosto, hanno ugualmente affollato la via Umberto ed atteso sotto il sole il passaggio barcollante del fercolo alto 20 metri. In verità, all’inizio qualche dubbio sulla tenuta delle condizioni meteo si è avuto ed anche per questo si è ritardato un pò. Poi un raggio di sole ha tranquillizzato tutti e le maestranze hanno cominciato a legare i bambini fin sulle vette più alte del carro, per rappresentare i tre misteri della vita della Vergine Maria: la Dormizione, l’Assunzione e l’Incoronazione in cielo. “ce l’abbiamo fatta! – Ha esclamato il sindaco Michele Mangione. – Quest’anno a causa del maltempo di giorno 15, abbiamo organizzato un secondo Ferragosto. Anche nel primo pomeriggio, nonostante i nuvoloni cominciassero ad addensarsi, sono rimasto fiducioso. La tradizione è stata rispettata anche se il 18 agosto, ma soprattutto la Vara ha richiamato la folla come se fosse Ferragosto”. Ed in effetti, il timore che la gente non accorresse da ogni dove, per assistere al passaggio del meraviglioso fercolo, c’era. Già questa mattina, in tanti sono tornati al lavoro e questo poteva scoraggiare una gita fuori porta fino a Randazzo. Invece non è stato così: “Non abbiamo mai visto una cosa del genere. – Dicono in coro un gruppo di turisti catanesi. – La Vara è bellissima e forse unica al mondo. La partenza è stata emozionante, come il canto dei bambini sul carro per nulla spaventati. E’ uno spettacolo unico. Chi non l’ha vista non si rende conto”. Radioso anche il parroco della Basilica di Santa Maria l’arciprete Enzo Calà che ha seguito la processione. Inutile ribadire che per quanto accaduto nell’edizione 2013 della Vara rimarrà nella storia. Sull’origine della Vara non vi sono documenti ufficiali. Una delle ipotesi accreditate la fa risalire al 1539, quando a Randazzo giunse Carlo V. I randazzesi del tempo, infatti, scortando il sovrano nel suo viaggio fino a Messina videro la Vara che già i messinesi avevano costruito. Randazzo città ricca e nobile pensò, quindi, di realizzare qualcosa ancora più maestosa di quanto visto. Se questa ipotesi è giusta, non è difficile ipotizzare che ad occuparsi del suo progetto fu l’architetto Andrea Calamech, considerato a quel tempo il migliore. E’ possibile anche che l’idea della Vara sia nata da un quadro dell’Assunzione di Maria, dipinto dal Caniglia nel 1548.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 19-08-2013
UN GRAZIE A GIANLUCA FRANCO PER LA GALLERIA FOTOGRAFICA ed ad ALFREDO CRO’ PER LE SUE FOTO;