CATANIA – La Filctem Cgil di Catania registra i primi, positivi confronti fra l’azienda ed il sindacato dopo l’annuncio shock della Bronte jeans di imminente chiusura dello stabilimento.Con una certa dose di cauto ottimismo è possibile pensare che la fabbrica possa ancora essere salvata, anche se il rischio tracollo rimane in agguato.Per il 4 settembre è stato fissato un incontro con sindacati, azienda e istituzioni. “Nell’ultimo incontro abbiamo deciso, insieme all’azienda, di attendere i risvolti delle trattative commerciali che entro il mese di agosto saranno attivate con alcuni committenti. Con una certa dose di cauto ottimismo è possibile pensare che la fabbrica possa ancora essere salvata. -dice il segretario generale della Filctem, Giuseppe D’Aquila- Dai primi confronti, per lo più informali, prendiamo atto che l’azienda sta lavorando strenuamente al fine di reperire alcune commesse, fra gli altri, con i marchi che ancora oggi rappresentano l’essenza del vero Made in Italy.Uno fra tutti è di certo “Jacob Coen” , fra i grandi brand quello che ancora rimane ancorato alla qualità esclusiva made in Italy. La situazione è difficile e dai risvolti tutt’altro che scontati, e l’occasione “Jacob Coen”, azienda che fa della qualità italiana un punto di forza rivelandosi d’esempio per tutto il settore manifatturiero, potrebbe rivelarsi fondamentale. La trattativa sulla chiusura e sui licenziamenti sarà lunga e complessa, ma pensiamo che l’azienda abbia tutte le caratteristiche per acquisire commesse da gruppi seri. Il pericolo del tracollo è comunque in agguato, per questo dopo il prossimo incontro che con l’azienda già fissato per il 4 di settembre, nell’ambito dei tempi previsti dalla procedura di mobilita’ legge 223/91, dovremo comunque approfondire con Bronte jeans e con le Istituzioni le condizioni per scongiurare la chiusura.
Fonte La Sicilia web