Le piogge ingenti dei giorni scorsi hanno preoccupato un po’tutti a Maniace. E allora nella comunità i temi della viabilità, delle vie di fuga e della protezione civile sono tornati di grande attualità. Così importanti da convincere mons. Nunzio Galati, che per Maniace non è il semplice parroco di San Sebastiano, ma una forte guida spirituale che negli anni ha garantito impulso sia per la realizzazione di tante infrastrutture, ad intervenire personalmente. Mons. Galati, infatti, è stato ricevuto in Comune dal sindaco di Bronte, Pino Firrarello, per chiedergli l’impegno su alcuni argomenti inerenti la viabilità. Uno degli argomenti più discussi è stata una seconda via di fuga di protezione civile. Maniace, infatti, è collegata da un’unica strada provinciale che tra l’altro attraversa il torrente Saracena con un ponte. Non vi sono altre possibilità: o si passa da quella strada su quel ponte o niente. Se un giorno, per un motivo o per un altro, il transito dovesse interrompersi, la comunità rimarrebbe isolata. E Firrarello ha accolto le richieste di mons. Galati, invitando i dirigenti dell’Ufficio tecnico a partecipare al vertice. «Non è possibile – ha affermato il sindaco – che un Comune di quasi 3.700 residenti sia collegato da un’unica strada con un ponte su un torrente che quando piove fa paura.
Dovesse per qualche motivo cedere o anche non essere più sicuro questo ponte, l’intera comunità rimarrebbe isolata. Il territorio di Maniace è quasi completamente incluso all’interno di quello brontese. Molte aziende agricole in territorio di Bronte si raggiungono attraversando quello di Maniace attraverso l’unico famoso ponte. Dobbiamo fare qualcosa». L’argomento non è nuovo. Circa 17 anni fa il Comune di Maniace ha provato ad affrontarlo senza riuscirci. Firrarello però una soluzione la propone. «Ricordo – spiega – che un tempo maniacesi e brontesi utilizzavano una seconda strada rurale per raggiungere la Statale 120 in contrada Serra. Potremmo realizzare quella. I fondi oggi ci sarebbero. Abbiamo per esempio le “Aree interne” che garantiranno risorse comunitarie. È in questa direzione – conclude – che dobbiamo puntare». Fonte “La Sicilia” del 28-05-2023