Bronte resta in attesa delle decisioni del presidente della Regione Musumeci, chiamato a dichiarare la cittadina “zona rossa” o meno. La proposta è sul suo tavolo come richiesto dal Dipartimento per la prevenzione e dall’Asp 3 di Catania alla luce della repentina risalita della curva epidemiologica. Curva che comunque ieri sembra essersi fermata. L’Usca, infatti, non ha registrato casi in più rispetto agli oltre 190 di martedì. E nei prossimi giorni la città si prepara ad effettuare diversi tamponi. Domani, per esempio, sarà il turno dei dipendenti del Comune chiuso dopo la notizia della positività del sindaco Pino Firrarello. «Fino a 20 giorni fa – ci dice il sindaco al telefono – Bronte era Covid free. Dopo quello che è accaduto a Randazzo, però, era normale che qualche contatto avvenisse. Un professore inconsapevolmente, infatti, ha portato il virus fra docenti e studenti, senza considerare tutti i contatti che sono avvenuti con i residenti dei Comuni limitrofi. Adesso, quindi, anche Bronte è stata invasa e difendersi da questa epidemia è impossibile. Abbiamo provato di tutto. Anche l’autista di uno scuolabus è stato contagiato assieme a tanti studenti risultati positivi. Il virus non ha risparmiato nè la caserma dei carabinieri, dove si sono registrati dei casi, né un parroco risultato anche lui contagiato.
Una operatrice, anche lei inconsapevolmente, ha finito per portare il virus nella Casa di riposo trasformandolo in un grande focolaio. Tutti questi focolai – continua il sindaco – ci impediscono di pensare ad azioni limitate per contenere il contagio. L’Usca si sta facendo un grande lavoro ed io ringrazio l’assessore Ruggero Razza ed il commissario Covid Giuseppe Liberti, oltre che il direttore sanitario del Distretto, Antonio Salanitri e il dott. Nuccio Mollica per il lavoro encomiabile che stanno svolgendo. Di conseguenza – conclude – qualsiasi decisione la Regione prenda la accetteremo di buon grado a tutela della salute di tutti. Di buono, se si può dire, c’è il fatto che a Bronte dei tanti contagiati solo due sono finiti in ospedale». E se Bronte aspetta la “zona rossa”, Randazzo ormai sembra guardarla da lontano. I casi Covid in città sembrano in continua discesa. Ieri il sindaco ne ha contati 72, ovvero 12 in meno rispetto all’intima rilevazione. Un dato che abbassa la media dei contagiati rispetto alla popolazione ben sotto l’uno per cento e che si ferma allo 0,672%, ovvero la percentuale più bassa di tutto il distretto sanitario: «C’è voluto il nostro coraggio per chiedere l’istituzione della zona rossa –afferma il sindaco Francesco Sgroi – ma dopo è staiota necessaria la compostezza della mia città che ringrazio sempre. Oggi non possiamo certo di dire di essere fuori dalla pandemia perché sarebbe assurdo, ma la guardiamo con fiducia».
Poi il sindaco di Randazzo rivolge a Bronte l’augurio di vedere presto diminuire i casi ed al sindaco Pino Firrarello di guarire presto: «Tutta la città di Randazzo è vicina a Bronte – infatti afferma –cui auguriamo di liberarsi il prima possibile di questa terribile pandemia. Contemporaneamente auguro al sindaco Pino Firrarello di guarire al più presto. So che la sua forza gli permette di guidare il Comune da casa. Gli auguro di tornare a farlo dalla stanza del sindaco e fra i suoi concittadini». Fonte “La Sicilia” del 12-11-2020